Lavoro: Confesercenti, flessibilità e staffetta generazionale per favorire occupazione giovanile e rafforzare ripresa

Possibili 100mila assunzioni nel terziario

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Il brusco innalzamento dell’età pensionabile introdotto dalla riforma Fornero, come adesso certifica anche l’Istat, ha creato un ulteriore ostacolo all’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, che si somma alle difficoltà dovute alla crisi. L’unico modo per far ripartire davvero l’occupazione dei ragazzi è introdurre nella previdenza un elemento di flessibilità in uscita condizionata dall’assunzione di un lavoratore giovane. Stimiamo che questo tipo di intervento, se applicato alle imprese tra i 6 ed i 60 dipendenti del commercio, del turismo e del terziario potrebbe permettere l’ingresso nel mondo del lavoro ad almeno 100mila under34.

Così Confesercenti commenta i dati diffusi oggi da Istat sull’occupazione a ottobre.

Bisogna, però, cercare di sacrificare il meno possibile il lavoratore anziano uscente. Per questo Confesercenti ha presentato un emendamento alla Legge di Stabilità per introdurre un meccanismo di staffetta generazionale che preveda un’integrazione economica per i lavoratori anziani vicini alla pensione che scelgono il part time, in cambio dell’assunzione nella stessa impresa di un lavoratore giovane. Il tutto senza incidere sulla fiscalità generale, ma attraverso l’ampliamento della solidarietà espansiva che è sostenuta con le risorse versate dalle imprese al Fondo integrativo salariale, ai Fondi di formazione continua e a quelli Interprofessionali.

Stimiamo che questo tipo di intervento, se applicato alle imprese tra i 6 ed i 60 dipendenti del commercio, del turismo e del terziario potrebbe permettere l’ingresso nel mondo del lavoro ad almeno 100mila under34. Una maggiore occupazione avrebbe un effetto positivo anche sulla spesa delle famiglie e, quindi, sulla crescita dell’economia. Infatti, come ci conferma sempre l’Istat, è il mercato interno, in questa fase, ad aver contribuito più di tutti al ritorno in territorio positivo del Pil. Ed è il fronte su cui puntare per contrastare gli effetti del rallentamento internazionale.

 

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