Istat: potere d’acquisto delle famiglie fermo nel II trimestre

Il reddito delle famiglie, +0,2% in termini congiunturali e +0,9% su base annua, registra un rallentamento sul primo trimestre (+0,5% + 1,3%)

Il potere d’acquisto delle famiglie, ovvero il reddito reale, nel secondo trimestre del 2017, è rimasto fermo rispetto al trimestre precedente, mentre è sceso dello 0,3% su base annua.

Lo rileva l’Istat spiegando come il dato risenta della “risalita dell’inflazione”. Il potere d’acquisto non scendeva su base annua dal secondo trimestre del 2013. Invece in termini congiunturali era risultato negativo già nei primi tre mesi 2017. Il risultato complessivo, considerando entrambi i trimestri, per la prima parte dell’anno, è pari a -0,1%.

Il reddito disponibile delle famiglie, nel secondo trimestre del 2017, è salito dello 0,2% in termini congiunturali e dello 0,9% su base annua, dice l’Istituto, registrando così un rallentamento a confronto con il primo trimestre (rispettivamente +0,5% + 1,3%). Valori più alti si riscontrano per i consumi, che tuttavia frenano trimestre su trimestre (da +1,3% a +0,4), mentre tiene il dato tendenziale (da+2,6% a +2,7%).

Per quanto riguarda il Pil dell’Italia nel primo trimestre è stato rivisto al rialzo, con il dato congiunturale che è passato da +0,4% a +0,5%, mentre il secondo trimestre è stato corretto al ribasso, da +0,4% a +0,3%. L’Istituto spiega come gli aggiustamenti “si compensino”, tanto che la crescita acquista per il 2017 resta la stessa (+1,2%).

L’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil nel secondo trimestre del 2017 è stato pari al 0,5%, in lieve peggioramento sul corrispondente trimestre del 2016 (0,4%). Complessivamente, nei primi due trimestri del 2017 si è invece registrato un deficit pari al 2,4% del Pil, in miglioramento rispetto al 2,6% dello stesso periodo dello scorso anno.

Nel II trimestre, infine, la propensione al risparmio delle famiglie, ovvero il rapporto tra quanto viene messo da parte e reddito lordo disponibile, nel secondo trimestre del 2017 è stata pari al 7,5%, con una diminuzione di 0,2 punti sul trimestre precedente e di 1,5 punti su base annua.  In termini congiunturali, la flessione, dice l’Istituto “deriva da una crescita della spesa per consumi finali più sostenuta rispetto a quella registrata per il reddito”.

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