La conferenza stampa di Tecnocasa in collaborazione con Confesercenti
“Le nuove prospettive del mercato immobiliare e creditizio“.Compravendite in aumento: investitori e famiglie alla ricerca dell’abitazione. Sul comparto commerciale è urgente un alleggerimento fiscale
“I primi mesi del 2016 stanno mostrando un mercato immobiliare in movimento, – afferma Giuseppe Garofalo, Area Manager Gruppo Tecnocasa – c’è interesse e sia investitori sia persone alla ricerca della prima casa si stanno muovendo concretamente. Da un lato le incertezze che hanno interessato i mercati finanziari stanno restituendo appeal al mattone come forma di investimento e dall’altro i mutui a tassi decisamente convenienti stanno riportando sul mercato gli acquirenti di prima casa. Al di sopra di tutto questo i prezzi degli immobili che dopo anni di ribasso sono ora decisamente più accessibili. Il primo segnale veramente positivo, al di là delle sensazioni e delle percezioni degli operatori, lo ha dato la ripresa delle compravendite che finalmente nel 2015 hanno chiuso con un incremento. Proprio oggi l’Agenzia delle Entrate ha confermato il trend positivo anche per il primo trimestre dell’anno, con +20,6% rispetto al pari periodo del 2015″.
“Il mercato immobiliare ha finalmente intrapreso la strada dell’uscita da una crisi molto lunga – continua Garofalo – e si sta avviando verso una fase caratterizzata dalla stabilità dei prezzi e dall’aumento delle transazioni. I segnali che arrivano dalla rete del Gruppo Tecnocasa sono positivi: c’è desiderio di acquistare casa grazie alla fiducia ritrovata e ad un accesso al credito decisamente migliorato negli ultimi mesi e che dovrebbe confermarsi anche per il futuro. Non dimentichiamo, però, che quello delle banche resta comunque un atteggiamento prudente e attento. Il repricing continuerà prevalentemente per le soluzioni usate ma anche per le nuove costruzioni che non sono state ancora collocate sul mercato. L’interesse per queste ultime tipologie immobiliari c’è, così come verso l’efficienza energetica, ma il vero ostacolo in questi mesi ad un possibile dinamismo di questo segmento di mercato sono stati i prezzi poco accessibili. Ancora una volta la qualità abitativa sarà premiante, con una migliore tenuta delle abitazioni in buono stato e delle soluzioni signorili. Per queste ultime, se situate in zone di pregio, si potrebbe addirittura prevedere un rialzo leggero delle quotazioni. Si potranno avere ancora difficoltà per gli immobili di bassa qualità che oggi stentano ad essere venduti se non dopo importanti ribassi dei prezzi. Le soluzioni da ristrutturare, grazie anche al prolungamento degli incentivi fiscali per la ristrutturazione, potranno suscitare interesse tra i potenziali acquirenti. Il segmento della prima casa sarà vivace ma anche quello della casa uso investimento e della casa vacanza potrebbe ritrovare vigore grazie ai buoni prezzi presenti sul mercato. Perché tutto questo avvenga, però, occorre ricordare che gli immobili devono essere collocati sul mercato al giusto prezzo perché, se così non fosse, sarà difficile far incontrare domanda ed offerta e il mercato subirebbe un rallentamento. L’eredità più importante che questa crisi ci lascia è proprio una maggiore consapevolezza da parte di tutti gli operatori del mercato, compresi gli istituti di credito, del reale valore dell’immobile.
“Per i prezzi immobiliari – conclude Garofalo – ci aspettiamo una contrazione per il 2016 compresa tra -2% e 0% mentre le compravendite potrebbero attestarsi intorno a 460-470 mila. Le grandi città che già nel 2015 sono apparse più dinamiche continueranno su questo trend che, nel 2016, potrebbe interessare anche i capoluoghi di provincia e l’hinterland delle grandi città”.
“Anche Roma – sostiene Claudio Parenti, Consulente Tecnocasa – seguirà il trend generale con le zone centrali e ad interesse turistico che manterranno il valore grazie all’interesse degli investitori, oltre che di coloro che vorranno acquistare la prima casa. Ancora sofferenza per le zone periferiche dove c’è ancora tanta offerta sia di immobili nuovi sia usati. I prezzi sono attesi in calo (tra -3% e -1%) e le compravendite in aumento. I dati pubblicati oggi dall’Agenzia delle Entrate mostrano una buona performance delle compravendite: Roma segna +12,5% nel primo trimestre del 2016 rispetto al pari periodo dello scorso anno”.
“Continua il momento positivo del mercato immobiliare del Centro storico della Capitale – specifica Raffaele De Paola, Affiliato Tecnocasa – dove acquistano sia persone alla ricerca della prima casa sia investitori, molti dei quali per destinare l’immobile a casa vacanza. Con questa finalità si cercano bilocali di 40-50 mq su cui impiegare 300-400 mila €. La domanda di prima casa ha anche una componente che cerca immobili di pregio, signorili e che si orienta su tagli molto ampi (oltre i 200 mq), posizionati ai piani alti, con terrazzo, possibilmente panoramico ed inserito in contesti condominiali di particolare prestigio. Le zone che si prestano maggiormente a questo tipo di acquisti sono piazza del Popolo, via del Babuino, piazza di Spagna. In piazza del Popolo le quotazioni medie sono di 8000-9000 € al mq così come in via del Babuino. Punte di 15 mila € al mq per le soluzioni posizionate ai piani alti in piazza di Spagna”.
“Segnali decisamente positivi sul mercato del credito, – afferma Stefano Cardona, Responsabile d’Area Kìron Partner SpA – le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 13.077 milioni di euro nel quarto trimestre 2015. Rispetto allo stesso trimestre del 2014 si registra un aumento delle erogazioni pari a +83,7%, per un controvalore di +5.956,9 mln di euro. Le erogazioni sono in aumento da due anni, superando abbondantemente i 10 miliardi di euro, era dalla metà del 2011 che non si toccava quota 13 miliardi. In provincia di Roma, nel IV trimestre del 2015, sono stati erogati volumi per 1.628,4 mln di euro, con una variazione pari a +101,1% (rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente).
“Dopo una crisi lunga e di rara intensità, – afferma Mauro Bussoni, Segretario Generale Confesercenti – il settore immobiliare residenziale mostra i primi segnali concreti di ripresa. Segnali che per ora riguardano soprattutto le compravendite, mentre i prezzi – dopo il grande calo di questi anni – sono ancora previsti in contrazione o in stallo anche per il 2016. Per quanto riguarda il settore immobiliare commerciale, però, lo scenario è decisamente peggiore. Le compravendite di negozi, sebbene in ripresa sono ancora ferme a 25mila: quasi metà delle 44mila registrate nel 2008, prima della crisi. Diminuiscono anche le locazioni, segno che la domanda da parte delle imprese è ancora debole. Il che è particolarmente vero nelle vie non commerciali delle grandi città. Il dato di Roma – con un crollo del 10% per questa tipologia – ci dà il polso del progresso del fenomeno di desertificazione delle attività commerciali, un virus che sta contagiando intere vie. A pesare è, senz’altro, lo strascico della crisi; ma anche un prelievo fiscale esagerato. Tra tasi e Imu, dal 2011 ad oggi i negozi hanno subito un aumento del prelievo sugli immobili superiore al 130%. E non hanno sofferto solo le attività commerciali: il prossimo 16 giugno negozi, botteghe e capannoni pagheranno oltre 5 miliardi di acconto per Tasi e Imu, più del 50% del totale.
Per questo penso che sia il momento di mettere in campo un piano di alleggerimento del fisco per gli immobili strumentali: su tasi ed imu, in primo luogo, ma anche sulle locazioni. La nostra proposta è di estendere anche alle attività commerciali la possibilità di usufruire del canone concordato con cedolare secca. Un intervento che crediamo possa dare un nuovo impulso ad un mercato che stenta a ripartire”.
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