Commercio, Istat: “Calo vendite dicembre, ma +0,1% su anno”

Scende dello 0,2% rispetto a novembre. A febbraio migliora clima fiducia consumatori e imprese

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Un dicembre in chiaro scuro per il commercio al dettaglio, che su novembre subisce un calo dello 0,2%, tornando a scendere dopo tre mesi. Lo rileva l’Istat, che però registra un dato positivo, anche se solo dello 0,1%, su base annua, grazie alla spinta degli alimentari (+0,8%): d’altra parte dicembre è il mese delle feste Natalizie.

Nella media del trimestre ottobre-dicembre 2014, l’indice diminuisce dello 0,1% sui tre mesi precedenti. Nel confronto con novembre 2014, le vendite diminuiscono dello 0,2% sia per i prodotti alimentari che per quelli non alimentari. Rispetto a dicembre 2013, l’indice grezzo del valore del totale delle vendite registra un aumento dello 0,1%. L’indice del valore delle vendite di prodotti alimentari aumenta dello 0,8%, quello dei prodotti non alimentari invece segna un calo dello 0,3%. Con riferimento alla forma distributiva, nel confronto con il mese di dicembre 2013, le vendite segnano un aumento per le imprese della grande distribuzione (+0,6%) e una flessione per quelle operanti su piccole superfici (0,4%).

Migliora, invece, il clima di fiducia di consumatori e imprese: a febbraio, rileva l’Istat, l’indice aumenta “in misura significativa” per i consumatori passando da 104,4 a 100,9. Anche per quello delle imprese si parla di un ”deciso miglioramento”, salendo da 91,6 di gennaio a 94,9. Per quanto riguarda i consumatori, aumenta in misura più consistente l’indice per la componente economica (da 111,1 a 130,9) rispetto a quella personale che sale solo “lievemente” (da 102,2 a 103,7).
Riguardo le imprese, migliora il clima di fiducia di quelle dei servizi di mercato (a 100,4 da 94,9), del commercio al dettaglio (a 105,3 da 99,4) e della manifattura (a 99,1 da 97,6), mentre scende lievemente quello delle imprese di costruzione (a 76,6 da 77,4). Nelle imprese manifatturiere migliorano sia i giudizi sugli ordini (a -20 da -23) sia le attese di produzione (a 5 da 3); il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino passa a 2 da 1.
Nelle costruzioni peggiorano le attese sull’occupazione (a -18 da -17, il saldo), mentre i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione rimangono stabili (a -53). Nelle imprese dei servizi migliorano le attese sugli ordini e sull’andamento dell’economia in generale (a -1 da -3 e a -2 da -17, i rispettivi saldi) mentre resta fermo a -9 il saldo dei giudizi sul livello degli ordini.
Nel commercio al dettaglio, infine, migliorano sia i giudizi sulle vendite correnti (a -5 da -16) sia le attese sulle vendite future (a 13 da 8); in decumulo sono giudicate le giacenze di magazzino (a 4 da 5, il saldo).

 

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