Crisi / Istat: nel terzo trimestre Pil giù dello 0,1%. Variazione acquisita è -0,4%

Pesa la frenata della domanda nazionale, sottratti 0,2 punti

pil-domandaNel terzo trimestre del 2014 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% nei confronti del terzo trimestre del 2013.

La stima preliminare diffusa il 14 novembre 2014 scorso aveva registrato la medesima variazione congiunturale e una diminuzione tendenziale dello 0,4%. Il terzo trimestre del 2014 ha avuto quattro giornate lavorative in più del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al terzo trimestre del 2013.

La variazione acquisita per il 2014 è pari a -0,4%. Rispetto al trimestre precedente, i consumi finali nazionali hanno registrato una variazione nulla mentre gli investimenti fissi lordi sono scesi dell’1,0%. Le importazioni sono diminuite dello 0,3% e le esportazioni sono aumentate dello 0,2%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,2 punti percentuali alla crescita del PIL: +0,1 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private (ISP), -0,1 la spesa della Pubblica Amministrazione (PA) e -0,2 gli investimenti fissi lordi. Anche la variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del PIL (-0,1 punti percentuali), mentre il contributo della domanda estera netta è stato positivo per 0,1 punti percentuali.

Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto dell’agricoltura (-0,1%), dell’industria in senso stretto (-0,6%) e delle costruzioni (-1,1%), mentre il valore aggiunto dei servizi è rimasto stazionario. In termini tendenziali, il valore aggiunto è diminuito in tutti i principali comparti: -3,5% nel settore delle costruzioni, -1,1% nell’industria in senso stretto, -1,3% nell’agricoltura e -0,1% nei servizi.

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