Pos, l’audizione di Confesercenti: “Rendere la moneta elettronica più conveniente del contante”

“Servono misure premiali per i consumatori e per gli esercenti, in Italia costi carte di credito troppo alti”

“Per ridurre l’uso del contante e favorire la modernizzazione delle transazioni bisogna rendere l’utilizzo della moneta elettronica più conveniente dell’utilizzo del denaro contante”. E’ questa la posizione espressa da Confesercenti sulla questione dei Pos e della Moneta elettronica, in occasione dell’audizione di oggi alla Camera dei deputati presso le Commissioni riunite VI e X.

“Tutto il peso economico del provvedimento, attualmente – si legge nel documento presentato da Confesercenti – viene sostanzialmente scaricato sulle imprese, senza affrontare il vero ostacolo alla diffusione della moneta elettronica: il costo globale troppo alto dell’utilizzo di carte di credito e di debito in Italia, il 50% in più rispetto alla media europea. Confesercenti ha già espresso al Governo le forti preoccupazioni per i gravi oneri da sostenere, dall’attivazione dei POS alle commissioni su ogni transazione, così come ha chiesto una distribuzione equilibrata fra benefici e costi a carico dei soggetti interessati, tenendo conto delle specificità di alcuni tipologie di imprese.  Gli esercizi caratterizzati da pagamenti di piccola entità – come i gestori di impianti di distribuzione carburanti, i tabaccai, gli edicolanti, i bar ed altri – infatti, per effetto dei nuovi obblighi vedranno il proprio margine dimezzarsi o addirittura azzerarsi”.

“L’abbattimento al minimo dei costi di utilizzo delle carte di pagamento – conclude il documento – potrebbe in parallelo essere seguito dall’assunzione di iniziative atte a prevedere misure premiali per i consumatori che utilizzino carte di pagamento, in particolare rendendo più conveniente l’acquisto di prodotti e l’utilizzo di servizi mediante pagamenti effettuati mediante carte di pagamento anziché con denaro contante, con la previsione di sconti attivabili da commercianti, artigiani e professionisti con il riconoscimento di un credito di imposta di pari valore. Potrebbero seguirne possibili misure premiali per gli esercenti correlate all’incremento del fatturato rispetto all’anno precedente”.

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