Inflazione, Confesercenti: “Dati peggiori delle attese. Ora la partita si gioca sulla fiducia”

Istituzioni e politica mettano da parte le contrapposizioni: serve scossa unitaria e forte, è in gioco il futuro del paese

“I dati Istat segnalano un peggioramento delle stime di settembre, a conferma che i consumi non ripartono e le speranze di allontanare il rischio di un periodo di deflazione sono al lumicino”. Così Confesercenti commenta le rilevazioni Istat relative ai prezzi al consumo di Settembre.

“Ora la partita si gioca tutta sulla fiducia: un’economia stagnante, con migliaia di aziende che continuano a chiudere i battenti, con la conseguente perdita di posti di lavoro soprattutto per i giovani, non fanno altro che alimentare una spirale negativa che rafforza la deflazione. Bisogna agire subito, poiché gli attesi miglioramenti del dato statistico nei prossimi mesi non sarebbero, comunque, sufficienti a cambiare uno scenario di pericoloso avvitamento economico. Inoltre, l’ipotesi di un aumento dell’Iva si tradurrebbe in un ulteriore colpo di grazia per la domanda interna: i costi di questa scelta scellerata si abbatterebbero su famiglie ed imprese, già stremate da una pressione fiscale insopportabile ed un credito asfittico che non accenna a ripartire”.

“Vanno bene le misure annunciate dal presidente del Consiglio Renzi sul taglio dell’Irap e sugli incentivi per il lavoro. Ma il loro orientamento verso le aziende più grandi non è in grado di modificare la tendenza negativa dell’economia. Il peso economico e sociale delle piccole e medie imprese non può essere ignorato, perché da queste arrivano sviluppo ed occupazione. In questa direzione, chiediamo al Governo di mettere in campo misure per favorire l’autoimprenditorialità, attraverso agevolazioni per i primi tre anni per le start up e le imprese giovanili.”

“E’ in gioco il nostro futuro e per questo auspichiamo che Istituzioni e politica mettano da parte le contrapposizioni. Quello che serve, conclude Confesercenti, è una scossa unitaria e forte per far sì che le imprese possano investire e le famiglie tornare a consumare, in modo da rimettere il Paese sul sentiero della crescita”.

 

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