Federnoleggio Confesercenti Sicilia: riordino della normativa di settore obiettivo non più prorogabile

La Federnoleggio Confesercenti Sicilia, da anni impegnata nella tutela degli interessi delle imprese di noleggio auto (NCC) e autobus con conducente, sollecita  a gran voce la riforma della normativa di settore. È impensabile – afferma il Presidente regionale Federnoleggio Confesercenti Sicilia Giuseppe Contrafatto – che un territorio possa definire una propria offerta turistica di qualità, anche a garanzia della vivibilità di un luogo da parte della  popolazione residente,  senza che si intervenga in maniera seria e responsabile sul tema della mobilità. In particolare la capacità di un territorio di essere accessibile e fruibile, non solo passa da una corretta organizzazione dei trasporti pubblici di linea, ma anche dai  servizi pubblici non di linea (taxi e NCC) disciplinati dalla Legge Quadro 21/92. Per comprendere le dinamiche complesse, che sovraintendono il sistema della mobilità non di linea occorre fare alcune premesse. La Legge 21 del 92 (Legge Quadro) trasferisce alle Regioni la competenza in materia di trasporto delle persone. Le Regioni a sua volta, stabiliti i criteri cui devono attenersi i Comuni nel redigere i regolamenti per la disciplina degli autoservizi pubblici non di linea,delegano agli Enti Locali l’esercizio delle funzioni amministrative al fine di realizzare una visione integrata del trasporto pubblico non di linea con gli altri modi di trasporto,nel quadro della programmazione economica e territoriale. In Sicilia, la Legge Quadro 21 del 92 è stata recepita con Legge Regionale 6 aprile 1996 n. 29 e successive modifiche ed integrazioni. Un sistema di regole complesso che richiede uno sforzo organizzativo e amministrativo, da parte dell’apparto pubblico non indifferente, che è stato fortemente turbato dalle disposizioni contenute nell’art. 29 comma 1 quater della Legge n. 14 del 2009. Nello specifico, le modifiche introdotte dal sopracitato articolo prevedono;  che la sede dell’intestatario dell’autorizzazione, per l’esercizio dell’attività di  Noleggio con conducente, e  la relativa  rimessa devono essere ubicate esclusivamente nel territorio del Comune che ha rilasciato l’autorizzazione stessa; limiti e condizioni per  l’accesso  delle auto NCC nelle ZTL di altri comuni; che l’inizio e la fine di ogni singolo servizio avvenga in rimessa con l’obbligo di rientro nella stessa; l’obbligo in capo al noleggiatore  della tenuta e compilazione di un foglio di servizio vidimato, numerato progressivamente ,contenente i dati dell’azienda e del cliente. Una serie di prescrizioni che stridono fortemente con gli stessi indirizzi tracciati dalla Comunità Europea in materia di libera concorrenza, tesi a sostenere la libera iniziativa economica e privata a vantaggio della crescita dei livelli occupazionali  purché vengano garantiti gli interessi imperativi di ordine superiore indicati dalla 123 del 2006. Pertanto, in ragione dei dubbi circa la legittimità dei limiti e vincoli che tale norma produce sul settore, l’applicazione dei contenuti dell’art. 29 comma 1 quater della legge n.14 del 2009  è stata  subordinata  all’emanazione di un decreto  interministeriale il cui termine è stato più volte prorogato fino all’attuale scadenza del 31.12.2016, come definito dalla recente circolare del Ministero dei Trasporti del 31/03/2016. Una circolare che Federnoleggio, congiuntamente alle altre realtà associative, hanno sollecitato in diverse occasioni come nel corso dell’ultimo incontro svoltosi con i referenti del Ministero dei Trasporti il 24 marzo u.s. La mancanza di chiarezza normativa e il permanere delle incertezze  circa l’efficacia delle norme introdotte dall’art.29 comma 1 quater della Legge n.14 del 2009 genera grande agitazione tra le imprese di noleggio auto con conducente,che ad oggi ammontano a circa 60.000. Un numero importante di aziende, in cui trovano lavoro oltre 200.000 addetti, e che si vedono costrette a ricorrere a lunghi e costosi contenziosi contro le contravvenzioni elevate dagli organi accertatori e dalle polizie municipali che rifacendosi alle norme dell’art.29  comma 1quater della Legge 14 del 2009, applicano l’art.85 del Codice della Strada che oltre a prevedere una sanzione pecuniaria prevede il ritiro della carta di circolazione da 2 a 8 mesi. Federnoleggio ha più volte, insieme alle altre Associazioni di categoria, sollecitato il Governo Nazionale affinché  si provveda ad abrogare l’art.29 comma 1 quater della legge n.14 del 2009.   Una Istanza quest’ultima, rappresentata dalla categoria  in Senato, in sede di discussione per l’approvazione del DDL concorrenza a fronte della quale il Governo è anche intervenuto con la promessa di affrontare con una Legge Delega la riforma della Legge 21/92.

            Non è pertanto  più rinviabile, avviare una riforma del settore attraverso la quale provvedere ad un adeguamento delle norme attuali e che tenga conto delle nuove opportunità che le moderne tecnologiche ci offrono con  l’utilizzo di smartphone, tablet ecc., al fine di favorire l’incontro tra domanda e offerta e  garantire una più alta  sicurezza del servizio nei confronti degli utenti, nonché il rispetto delle norme del Codice delle Strada e di quelle fiscali, contributive ed amministrative. Federnoleggio Sicilia chiede un intervento tempestivo,  anche da parte del proprio Governo regionale, affiche si faccia latore, nelle sedi competenti,  delle esigenze della categoria e provveda a  istituire, così come previsto dalla Legge 21/92, le  Commissioni consultive a livello regionale e comunale. Occorre in tale contesto,  rafforzare e favorire un più stretto dialogo tra la componente pubblica e privata al fine di trovare misure condivise capaci di trovare soluzioni innovative sia per definire più efficienti Piani Urbani  del Traffico e consentire la pianificazione di  Zone a Traffico Limitato sostenibili con la viabilità e le esigenze commerciali dei nostri centri storici. Un dialogo attraverso il quale, disciplinare con maggiore senso di responsabilità  l’ingresso degli NCC  nei porti e aeroporti della Regione e intervenire rispetto alla mancanza di stalli gratuiti e sufficienti negli aeroporti.

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