CONFESERCENTI INVIA PROPOSTE DI EMENDAMENTO PER IL TURISMO AL GOVERNO MUSUMECI E ALLA II E V COMMISSIONE ALL’ARS

“Istituire fondo di crisi del turismo per finanziamenti a fondo perduto fino a 15 mila euro”

“L’incertezza che incombe sul perdurare dell’emergenza epidemiologica e sui possibili scenari futuri, rende necessario utilizzare strumenti non ordinari e che agiscano nei confronti di tutta la filiera del turismo affinché nessuna delle sue componenti rimanga indietro”. È uno dei passaggi della relazione allegata al primo pacchetto di proposte di emendamenti alla legge di stabilità regionale relativa al comparto del turismo, presentato da Confesercenti Sicilia al governo e ai presidenti della II e della V commissione all’Ars. Pur mostrando apprezzamento per le misure già intraprese dal governo, l’Associazione insiste sulla necessità di intervenire a sostegno della liquidità delle imprese in maniera straordinaria.
Punto centrale: l’istituzione di un “fondo di crisi del turismo” per destinare risorse a fondo perduto ai vari anelli della filiera “a sostegno – si legge nel testo di accompagnamento firmato dal presidente regionale Vittorio Messina – della copertura di tutte quelle voci di costo di gestione che oggi, in assenza di entrate, espongono le imprese al rischio di non avere più la forza per riaprire”.  Confesercenti individua anche la dotazione necessaria – 250 milioni – e la possibile copertura attraverso fondi extraregionali e del POC 2014/2020. “Un provvedimento – precisa Messina – complementare rispetto alle misure introdotte dal Decreto Cura Italia, dal Decreto Liquidità e dalle altre disposizioni che compongono legge di stabilità regionale. Un’iniezione di liquidità immediata che funga da volano per la ripartenza di un comparto che avrà bisogno di non meno di 18/24 mesi per ritornare a vivere le dinamiche del periodo pre Covid-19”. Il “fondo di crisi” proposto da Confesercenti verrebbe istituito presso Irfis- Finsicilia ed oltre al vantaggio di finanziamenti a fondo perduto per le aziende, avrebbe il merito di azzerare i passaggi burocratici. L’iter immaginato dall’associazione non richiederebbe infatti alcuna istruttoria di merito creditizio, mentre l’assegnazione delle risorse avverrebbe con accredito diretto su conto corrente e calcolato “in misura al 30% del fatturato medio dell’ultimo triennio” per tutti gli attori della filiera “fino a un massimo di 15 mila euro con versamenti mensili di importo non superiore a 5mila euro al mese”.

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